Fino ai primi anni 2000, i supporti fisici sono stati la principale fonte di guadagno per l’industria musicale. Intorno al 2004, però, con l’avvento del download digitale e della musica in streaming, le cose hanno iniziato a prendere una piega differente, fino a diventare la fonte principale di introiti.
Secondo il Global Music Report 2024 dell’IFPI, i ricavi globali dell’industria musicale hanno raggiunto quest’anno i 28,6 miliardi di dollari, segnando il nono anno consecutivo di crescita. Il 62,1% del totale della musica registrata proviene dallo streaming, sia tramite abbonamenti che pubblicità, generando 13,4 miliardi di dollari.
Anche nello stivale la situazione è parsa rosea; il 2023 ha segnato una milestone, con una crescita del mercato del 18,8%, superiore alla media mondiale, per un totale di 440 milioni di fatturato. Lo streaming, con un aumento del 16,2% rispetto all’anno precedente, è stato ancora una volta il traino: rappresenta il 65% dei ricavi del mercato, pari a 287 milioni di euro, e conta oltre 6,5 milioni di abbonati premium alle piattaforme (+9%). Queste sono risultate le più remunerative, con un segmento che ha visto una crescita del 18,4%, raggiungendo oltre 190 milioni di euro di ricavi.