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Onboarding o “come tenere i talenti in cassaforte”
Dai selfie di gruppo alla caccia al tesoro virtuale, un onboarding coinvolgente può essere la risposta creativa per abbattere il turnover.
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A quasi 30 anni dal primo "vademecum della rete", quali dovrebbero essere i suggerimenti per il suo uso? Dall'esperienza di Armando Borrelli - grafico creativo presso HRM group - una personale Netiquette illustrata.
ATTENZIONE: il contenuto di questo scritto è destinato a un pubblico di Boomer, Boomer quasi-millenial, Nerd, e contiene materiale ad alto tasso di nostalgia (almeno nel suo incipit).
Vi ricordate la vita con 56k? Per chi, come me, è un affezionato utente della rete da più di qualche anno, non è poi un così lontano ricordo.
Era la fine degli anni ‘90, uno starnazzo annunciava al quartiere che stavamo accedendo a Internet e la partita più agguerrita della nostra gioventù poteva avere inizio: quella giocata contro nostra madre! Una corsa alla cornetta a ogni squillo, per non rischiare che rispondendo buttasse nel cestino le due ore di download precedenti.
Sfruttare il segnale analogico della linea telefonica rendeva la connessione decisamente precaria.
Facebook, Instagram, persino MySpace sarebbero arrivati qualche anno più tardi. Ma già alla fine del secolo scorso si chattava (poco, visti i costi dei consumi): ICQ con il suo iconico fiorellino verde, il recente MSN e – il più affezionato di parecchi nostalgici – mIRC erano i nostri TikTok.
Internet cominciava a essere, in quegli anni, un’esperienza collettiva e sociale: era giunta l’ora di darsi delle regole!
Da net(work) «rete» ed etiquette «etichetta», è l’insieme delle regole informali che disciplinano il comportamento dei singoli utenti sul Web.
La prima “etichetta della rete” è databile al 1995, redatta su un documento ufficiale RFC 1855 dalla Internet Engineering Task Force (un’interessante testimonianza sociologica, con il senno di poi).
Un compendio di regole di convivenza sul Web in 3 capitoli: comunicazione one-to-one, comunicazione uno a molti, linee guida per l’utilizzo di servizi informativi.
Di quella Netiquette oggi rimangono alcune norme come parte del nostro comportamento quotidiano, cristallizzate nel modo che abbiamo di essere utenti della rete.
Quelle più anacronistiche, invece, sono andate via via sparendo. Penso per esempio a:
“Aspettate la notte per spedire risposte “emozionali” a messaggi. Se proprio avete voglia di rispondere in modo arrabbiato, indicatelo con FLAME ON/OFF” (Vi immaginate? Svegli alle 3 del mattino a infiammare caselle e-mail?).
Ma andiamo avanti. Da lì in poi, molti altri hanno stilato ulteriori versioni di questo primo vademecum, a volte aggiungendo nuove regole, altre adattando quelle esistenti. Attualmente, ogni community possiede una sua Netiquette, costruita sulle necessità della piattaforma. Tuttavia, di suggerimenti di comportamento attuali, messi nero su bianco e comunemente condivisi, non ne esistono più, nonostante le possibilità di interazione online siano cresciute a dismisura.
Il lavoro di grafico, come molti altri, ha trovato sul Web terreno fertile, che è diventato negli anni anche il mio, di terreno. L’esperienza del remote-working, la vita d’ufficio “da casa” e qualche strano incontro mi hanno fatto ragionare – più di qualche volta – su quali regolette, indicazioni, norme di comportamento (o come preferite definirle) dovrebbero essere condivise da tutto l’ecosistema Web.
In una realtà così altamente interconnessa, la linea di divisione tra norme di comportamento in rete e di convivenza civile si è assottigliata; ecco perché una nuova Netiquette dovrebbe tener conto di tutti i comportamenti legati non solo all’uso della rete, ma anche all’uso dei device in contesto di socialità.
1-Chiedere il consenso prima di riprendere qualcuno
2-Regolare il volume della voce e dei device negli spazi condivisi
3-Non abusare del telefono nei momenti di socialità
4-Avere un aspetto adeguato al contesto anche in video call
5-Scegliere un’immagine del profilo appropriata al contesto
6-Non alimentare o perpetrare atteggiamenti volti a ledere l’altro (cyberbullismo)
7-Assicurarsi della veridicità delle informazioni trasmesse in rete
8-Prestare attenzione nella trasmissione di dati sensibili
9-Non diffondere immagini e opere protette da copyright
10-Assicurarsi che la propria connessione sia sicura
Fare attenzione alla punteggiatura, utilizzare emoticon, non scordarsi di inserire l’oggetto nell’e-mail, non scrivere in maiuscolo per non sembrare arrabbiati: quanto contano sull’impressione che diamo, se poi commettiamo errori ben più grossolani?
Forse, quindi, di una nuova Netiquette non dovrebbe esserci nemmeno bisogno, perché i nativi digitali (sì, anche quelli che fanno i balletti su TikTok) dovrebbero saper mettere in pratica le regole della convivenza sul Web in maniera istintiva.
Eppure, non è sempre così scontato. Qualcosa non funziona, qualcosa allora dobbiamo aver sbagliato, ma cosa? Non posso risolvere io tutti i vostri dubbi esistenziali, vi lascio quindi con questo spunto di riflessione!